Campiglia – Monesteroli - Campiglia
Difficoltà: EE - Il percorso è da affrontare consapevoli che si deve essere abbastanza allenati, non tanto per la lunghezza del percorso, quanto per la particolare quantità di scalini (particolarmente ripidi) più di 1000 da affrontare in salita e discesa.
Segnavia: Bianco e Rosso 535, poi Bianco e Rosso 536
Altitudine: 400 mslm
Dislivello: 380 metri
Tempo: 2 ore solo andata
Lunghezza: circa 8 km AR
Voto:
Scarpe o scarponcini da trekking
Borraccia d’acqua
Occhiali da sole (meglio se specifici da trekking con protezione UV 2/3)
Copri zaino antipioggia (in caso di dubbi sulle previsioni)
Quando ci si reca nella d Riviera di Levante, nel tratto denominato Cinque Terre, pensare di muoversi in automobile non è così scontato.
Nella bassa stagione, nei mesi che vanno da ottobre a marzo, alcune località si possono raggiungere in auto.
E’ il caso del Comune di Campiglia, situato nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, che è il punto di partenza del nostro trekking per raggiungere Monesteroli.
Si procede in A12 fino a La Spezia, dove una volta usciti si seguono le indicazioni per Campiglia (SP530).
Poco prima del centro abitato, dove finisce la strada, c’è un ampio parcheggio dove lasciamo l’auto
Oppure con il BUS Linea 20 che parte dalla stazione ferroviaria di La Spezia Centrale
Questo percorso ci fa prendere atto di una piacevole situazione, pur essendo in prossimità delle Cinque Terre il turismo di massa non è ancora presente in questi piccoli borghi.
Una volta posteggiato a circa 100 m dal paese, ci dirigiamo sulla piazza principale di Campiglia, dove c’è anche il capolinea del piccolo bus Linea 20 che la collega con La Spezia.
Da qui, si possono vedere le indicazioni per intraprendere le diverse escursioni (nei pressi della locanda Tramonti), il percorso da prendere è quello indicato per Riomaggiore 4B che ha indicazioni per Schiara-Monesteroli-Fossola, e seguire la segnaletica bianca e rossa 535
Si inizia a scendere su sentiero che a tratti attraversa alcuni tipici terrazzamenti coltivati a vigneto, splendide le opere dei contadini locali che hanno mantenuto i classici muretti a secco liguri per delimitare i confini dei terreni.
Mentre si continua a scendere si può percepire la difficoltà incontrata dai contadini a costruire le mulattiere e le scalinate, sono talmente ripide che in breve tempo portano ai gruppi di case a strapiombo sul mare.
Dopo circa 1,5 km si incontra una strada asfaltata che si percorre in discesa per circa 100 metri. Nei pressi del primo tornante le insicazioni ci portano a proseguire dritti su strada sterrata.
Altri cento metri e si giunge alla Fontana di Nozzano, una fonte in pietra arenaria costruita nel 1805 dell'esercito napoleonico per soddisfare le esigenze idriche dei soldati. E' dotata di due lavatoi ed ingentilita da una croce templare sul "timpano" sommitale. Qui si può fare rifornimento d'acqua.
A questo punto ci troviamo ad un crocevia, bisogna prendere la prima deviazione a sinistra in discesa.
Ancora circa 700 metri e si giunge ad un altro bivio. Bisogna iniziare la discesa e affrontare i 1.100 gradini
Le scalinate nel frattempo assumono una maggiore pendenza e ci fanno avvicinare velocemente al piccolo borgo di case di Monesteroli, e ad un certo punto, nei pressi di una teleferica si iniziano a scorgere i tetti in mattoni dell’abitato.
Si scorgono diversi cespugli di euforbia arborea lungo le pareti a strapiombo che ci guidano nel percorso, se la stagione fosse quella delle fioriture lo spettacolo sarebbe ancora più accattivante.
Una volta raggiunto il borgo ci fermiamo per uno spuntino a base di barretta energetica, onestamente la parte più pesante del percorso, con i suoi mille e passa scalini è proprio la parte in discesa.
A causa di una frana non è possibile scendere al mare, rimaniamo a curiosare un po' nel vecchio borgo e poi risaliamo sullo stesso e unico percorso di accesso.
Lo sforzo del percorso di ritorno, in salita lo abbiamo accusato fisicamente molto meno.
La vegetazione si alterna tra macchia mediterranea e lecci. L'euforbia colora la parte finale del percorso che è tutto a strapiombo sul mare.
Erice, ginestre, pini marittimi e castagni ci accompagnano in alcuni tratti.
Sulla sinistra intravediamo un panorama stupendo, la parete di arrampicata del Muzzerone con l’isola di Palmaria, Tino e Tinetto.
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