Zolezzi – Chiesa di San Martino di Licciorno - Zolezzi

INFO

Difficoltà: T

Segnavia: http://www.escursioniliguria.it/immagini/segnavia_pallino_giallo.gif due barre rosse

Altitudine: 466 mslm

Dislivello: 172 metri

Tempo (senza soste) : 2 ore circa A-R

Lunghezza: circa 5,64 km

Voto:

Attrezzatura consigliata

Zaino da trekking

Scarpe o scarponcini da trekking

Giacca a vento tecnica o anche un semplice K-way

Pile in materiale tecnico con zip completa per comodità (solo nei periodi freddi)

Borraccia d’acqua

Ghette (se pensate di andare con terreno innevato)

Copri zaino antipioggia (in caso di dubbi sulle previsioni)

Come arrivare

Per effettuare questo trekking semplice, ma pieno di atmosfera, bisogna arrivare a Borzonasca.

Se si proviene da Genova, come nel nostro caso, bisogna uscire al casello autostradale di Lavagna per poi dirigersi sulla strada provinciale 225 e successivamente seguire le indicazioni per Borzonasca su strada provinciale 586.

Qui bisogna imboccare un bivio che indica Sopralacroce e dopo qualche centinaio di metri si prende il bivio per Zolezzi, si parcheggia poco prima che termini la strada asfaltata (all'inizio del paese).

Descrizione

Prima di posteggiare l’auto a Zolezzi ci siamo fermati a guardare, segnalato da un cartello, il volto megalitico.

Questa scultura primitiva è veramente imponente e non si hanno certezze sulla datazione.

E’ comunque la più grande scultura rupestre europea, wikipedia la descrive così:

“con i suoi 7 metri d'altezza è considerato la scultura rupestre più grande d'Italia e d'Europa. Il ritrovamento, ripreso e documentato da alcuni quotidiani locali, attirò subito l'attenzione degli archeologi.

Taluni lo fanno risalire al Paleolitico superiore (da circa 20.000 a 12.000 anni fa) paragonandolo ai menhir antropomorfi di Carnac."

Una volta posteggiato, poche curve dopo il volto megalitico, ci soffermiamo ad osservare il piccolo borgo abitato di Zolezzi, sembra un presepe vivente con i camini sui tetti fumanti, qui finisce anche la strada asfaltata e si vedono subito i segni dell’inizio percorso.

Il tracciato è pianeggiante e sempre ben segnato, siamo ad una quota poco superiore ai 500 mslm, e pur essendo novembre la bella giornata ci fa procedere con la sola felpa.

Inizialmente il bosco è misto, dopo circa mezzora di cammino si trasforma in castagneto, durante il percorso ci sono un paio di bivi ma non ci si può sbagliare, la puntuale segnaletica del Parco Naturale Regionale dell'Aveto indica sempre bene la strada da seguirei.

Si arriva in breve davanti ai ruderi della chiesa di San Martino di Licciorno, già esistente alla fine del 1200 e abbandonata a fine 800.

Il bosco intorno alla chiesa è costituito da abeti più alti del campanile, oramai tutto il perimetro della chiesa è diroccato, solo la torre con il campanile ha un buon stato di conservazione.

Il periodo autunnale nel quale abbiamo effettuato l’escursione ci ha regalato un’atmosfera molto suggestiva.

Osservazioni del naturalista

 

Per maggiori info vedere qui: