Passo del Crociglia – Monte Crociglia – Monte Carevolo
Difficoltà: T/E
Segnavia: 001 bianco e rosso
Altitudine: 1540 mslm
Dislivello: 200 metri
Tempo: 2,10 ore
Lunghezza: circa 12 km AR
Voto:
Scarpe o scarponcini da trekking
Borraccia d’acqua
Bastoncini da trekking
Facile escursione che si compie in provincia di Piacenza, per la precisione in località Ferriere.
Meno facile arrivare sul posto, per noi che proveniamo dalla Liguria, da Genova non c’è modo di ridurre i molti km di statale da percorrere per portarsi a Santo Stefano d’Aveto e poi in Val Nure, da dove, in prossimità del Rifugio “Scoto”, inizia l’itinerario.
Volendo, se si abita fuori Liguria, si può provare a pianificare l’itinerario passando da Piacenza raggiungibile in autostrada e poi da Ferriere in statale fino al passo Crociglia.
Arrivati sul posto, in prossimità della Vecchia Dogana, Rifugio Scoto è facilmente individuabile l’inizio del percorso.
Un cartello sulla destra indica il sentiero 001 colore bianco rosso con annessi anche i tempi di percorrenza per le due vette, Il Monte Crociglia (1558 M) e Carevolo (1552 M).
La difficoltà è sicuramente T/E, non ci sono passaggi esposti su strapiombi ed è anche contenuto il tempo di marcia, poco più di due ore.
Dalla partenza, che avviene su ampia carrareccia, appena effettuati 15 minuti di cammino, si può ammirare un bel panorama, aperto sulle valli sottostanti delle valli Aveto e Nure, con distese di praterie.
Nei pressi del monte Crociglia, sun piccola e non molto evidente deviazione sulla destra porta sulla sommità del monte dove è la statua dell’angelo, il percorso è di circa 10 minuti.
Pur avendo effettuato il percorso nei primi giorni di luglio si possono ammirare ancora diverse fioriture, in particolare: timo, diantus, arnica e giglio di San Giovanni.
Torniamo quindi sui nostri passi e procediamo in direzione del monte Carevolo, sul percorso si incontrano tratti che attraversano boschi di faggio che, dopo eventuali piogge, come successo nel nostro caso, si è costretti a camminare immersi nel fango piuttosto abbondante.
Tra gli animali che si possono trovare sul percorso, è degno di nota un cospicuo gruppo di cavalli che potrebbe avere all’interno del gruppo uno stallone, lo abbiamo notato perché mentre attraversavamo il branco, un esemplare si è portato con fare minaccioso verso di noi, ci siamo comunque allontanati senza problemi. Anche gruppi di vitelli e mucche ci intralciano un po' il passaggio in alcuni tratti.
Fino alle pendici del monte Carevolo il sentiero è per lo più un dolce saliscendi, nell'ultimo tratto, in prossimità della risalita alla vetta, diventa più impegnativo per una decina di minuti la pendenza aumenta. Vi sono due vie: una che aggirando il monte porta in vetta, per i più gagliardi vi è invece una traccia quasi in verticale che permette di arrivare direttamente alla croce di vetta in ancor più breve tempo.
Molto piacevole il panorama che si gode da questa vetta, sotto di noi si aprono diverse vallate dell’Emilia Romagna verso l’abitato di Ferriere e verso la Liguria sulle montagne che circondano Santo Stefano d’Aveto.
Per il ritorno abbiamo optato per effettuare una leggera variante che passa poco sotto il tracciato dell’andata e vi si ricongiunge nei pressi del Monte Crociglia, riportandoci sul Passo del Crociglia dove abbiamo lasciato l’auto.
Arbusti di rose selvatiche, iperico, garofani, arnica, timo e campanule. Lungo la strada dal passo del Tomarlo molti maggionciondolo in fiore.