Paese - Ex-colonia Penale - Punta della Teglia - Paese
Scarponcini da trekking
Pantalone lungo
Borraccia d’acqua
Occhiali da sole
Bastoncini da trekking
Per arrivare a Capraia bisogna andare in Toscana e imbarcarsi al porto di Livorno.
Il traghetto della Toremar, che fa la spola giornaliera tra Livorno e l’isola, consente di trasportare anche l’auto, ma noi la sconsigliamo, tutta l’isola non ha strade transitabili se si eccettuano gli 800 m che separano il porto dal paese, il viaggio da Livorno si conclude a capraia Isola dopo circa 2 ore e mezza.
La bellezza dell’isola è proprio rappresentata da un bassissimo impatto dell’uomo sull’Ambiente.
Una volta scesi dal traghetto si deve salire al paese, normalmente si può andare a piedi o farsi venire a prendere da coloro dove si è prenotato (lo fanno quasi tutti) in alternativa c’è un mezzo pubblico che fa la spola ogni 10 minuti tra il porto e il paese.
Se si è già pianificato un percorso, dal paese (basta raggiungere la chiesa) partono i principali sentieri e le indicazioni sono abbastanza chiare.
Si può in alternativa recarsi presso l’Agenzia Il Parco, poco distante dalla chiesa, dove sono preparati a fornire ai visitatori cartine dei sentieri e preziosi indicazioni sulle difficoltà dei percorsi.
Bisogna tenere presente che è bene avere un buon allenamento escursionistico vista la lunghezza del percorso, in quasi tutta l’isola il segnale radio del cellulare è discontinuo o assente da quando si esce dal paese, in alcuni tratti entra in roaming l’operatore telefonico francese, vista la vicinanza con la Corsica.
Sconsigliamo l’escursione in piena estate, noi abbiamo scelto i primi giorni del mese di maggio, le giornate sono già molto lunghe e le temperature accettabili intorno ai 20 gradi.
Su quasi tutto il percorso non ci sono ripari a causa della quasi completa mancanza di alberi e quindi si procede sempre sotto il sole (se c’è bel tempo), essenziale avere la corretta scorta d’acqua perché non ci sono fonti di approvvigionamento lungo il cammino.
Ci siamo incamminati dal nostro punto di pernottamento, il B&B di AZZURRA, situato in pieno centro, verso il centro del paese.
Per raggiungere l’estremità nord dell’isola bisogna attraversare l’ex colonia penale situata poco sopra il paese, in questo tratto, che ci porta verso il sentiero, possiamo ammirare l’architettura del posto.
Le case, principalmente a uno o due piani sono ben ristrutturate, dipinte con colori caldi e forse, a causa della bassa stagione, ancora disabitate.
Ci soffermiamo a fotografare l’ampio golfo, il percorso passa alto sul piccolo borgo abitato e regala ampi scorci panoramici sul porto.
Appena arrivati al porto, si inizia a salire verso la ex colonia penale, la strada è facilmente individuabile, sul lato destro della piccola chiesa dell'Assunta (dal porto nei pressi del campeggio) le indicazioni fanno subito capire quale è il sentiero che ci guiderà fino ad ammirare la punta settentrionale dell’isola dove si erge la vecchia Torre delle Barbici o della Teglia di origini genovesi (periodo di costruzione fine del 1600).
Il sentiero passa in costa ma abbastanza in alto, regala comunque sempre vedute sul mare che fanno ammirare la cala di Porto Vecchio e la Cala della Mortola.
Con un sali scendi mai troppo impegnativo, tra vegetazione mediterranea a tratti fitta e con poche possibilità di sbagliare, ci avviciniamo alla meta.
Il blu del mare sottostante è fantastico, specie in prossimità di una stana conformazioni di scogli che affiorano dall’acqua, detti “delle Formiche”
Anche in questo percorso l’isola presenta chiaramente la sua origine vulcanica, alcune composizioni delle rocce, con strani e caratteristici fori ci sembrano proprio particolari.
In quest’area è facile incontrare esemplare di mufloni, una colonia che fu introdotta qualche decennio fa.
Arrivati alla torre dei Barbici, si può godere una vista sconfinata del mare, il vento è abbastanza forte, ci rifugiamo momentaneamente all’interno della vecchia costruzione, che essendo aperta ci permette di fare una piccola pausa.
Da qui si possono ammirare i Gabbiani reali che volteggiano sul mare, fanno parte di una numerosa colonia che vive in questo luogo.
Il ritorno avviene a ritroso per lo stesso sentiero, in circa 2 ore siamo di nuovo al porto di Capraia Isola.
Del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Capraia è l’unica isola di origini completamente vulcaniche.
Respirare l’aria di Capraia fa capire subito come siano presenti molte piante aromatiche, tipiche della vegetazione a macchia mediterranea è abbondante qui a Capraia, il profumo si sente quasi ovunque.
Sono molto diffusi l’alaterno, il mirto, il corbezzolo, il lentisco e il rosmarino.
Ampi spazi sono colonizzati da erica arborea e abbonda tutta quella vegetazione che si può definire da rupe o scogliera, ovvero, cineraria, euforbia arborea e violaciocca.
Per quanto riguarda la fauna c’è molto da dire, in particolare sugli uccelli, si possono osservare molte specie descritte qui: